Cinema

KINEMATRIX, 04-01-2002

 

ORLAN CARNAL ART
di Stephen Oriach

A ripensarci mi ribolle il sangue. E in Orlan il sangue comincia a scorrere dal primo fotogramma. Il tempo di resistenza non è stato massimo e l'artista francese ci deve comprendere. La giovane donna pratica una forma di Body Art violenta e radicale sottoponendosi ad operazioni di chirurgia estetica. Dopo la traccia del pennarello sfilano le cannule e gli aghi sotto pelle. Entra o esce silicone, questo dipende dalle zone del corpo: quelle provocanti divengono inguardabili, quelle sopportabili alla vista declinano nella zona del "mamma mia…che strazio" A prescindere dal fatto che la ragione (?) suggerisce ad ognuno il proprio canone di bellezza, non si capisce come una donna estrosa e -si suppone- di larghi orizzonti perché artista, debba seviziare il corpo (volto compreso) per ovviare agli stereotipati modelli contemporanei della femminilità. Ci sono sempre i capelli corti, gli anfibi al posto dei tacchi a spillo. La sfida di Orlan non può essere criterio semantico di individuazione di altre sfide al femminile, condotte semmai con la stessa strenua convinzione ma senza auto-censura. Il modo diverso di distruggere il pregiudizio che da millenni ruota intorno alla donna e al suo apparire può trovare il suo compromesso sul piano cinematografico se non vuole rinunciare a quello contenutistico: ne abbiamo visti di splatter ma questo non doveva appartenere al genere. Di Art veramente poca, di Carnal nemmeno il desiderio di essere come lei, Orlan. Se esce nelle sale evitatelo.

Voto: il più basso possibile, fate voi

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KINEMATRIX, FFF, BOLOGNA 2001

IL FUTURO INIZIA DA BOLOGNA IL 19 GENNAIO

CON IL FUTURE FILM FESTIVAL

 


servizio di
Sandra SALVATO
 

Romeo + Giulietta hanno dato i numeri. Non è il sequel del warholiano movie firmato da Baz Luhrmann, ma la combinazione vincente che ha creato il FUTURE FILM FESTIVAL. 
Andrea Romeo e Giulietta Fara, i reali curatori della manifestazione cinematografica giunta alla terza edizione, hanno snocciolato i dati relativi alle presenze di pubblico e addetti ai lavori negli anni precedenti. In un crescendo quasi esponenziale (14 mila la prima edizione, 14 mila la seconda, 20 mila con ogni probabilità nei prossimi giorni) il festival delle nuove tecnologie del cinema d'animazione si apre al 2001 con un'odissea - avrebbe detto Kubrick - di proposte interessanti tra anteprime, incontri, making of e video-clip. 

bruno bozzetto

Si comincia il 19 gennaio alla Multisala Nosadella (Via Nosadella 19/21, Bologna) con un evento speciale: alle 20.30 verrà, infatti, presentato in anteprima mondiale la puntata d'esordio della serie TONY E MARIA realizzata in Flash di Macromedia dal grande regista satirico Bruno Bozzetto e prodotta in via eccezionale dal FFF per Internet. Proprio a proposito di Web, Romeo e la Fara ci fanno sapere che la scommessa più importante per quest'anno è il FUTURE WEB FESTIVAL, neonata sezione della rassegna dedicata alle maggiori produzioni di siti, corti in flash, streaming e tutto quanto fa animazione on-line. Tanti gli ospiti eccellenti a partire dalle principali rassegne nel settore come la Pirelli Internazional Award e il Flash Film Festival che proporranno al loro interno una competizione di corti realizzati in digitale. Main sponsor della sezione, LYCOS. Protagonista indiscusso, date le ultime tendenze, della scena tecnologica, offrirà inoltre la possibilità di seguire le cinque giornate di programmazione con i 98 eventi in cartellone e confrontarsi sulle questioni più varie in tempo reale all'indirizzo www.lycos.it

 

atlantis


Agevolazioni anche per quanto riguarda il pubblico e la stampa presenti al festival con il FUTURE VILLAGE, punto Internet e d'evasione tra una proiezione e l'altra che prende il posto di un vecchio cinema nel cuore della città (l'ex Splendor) a due passi dalla Multisala. 
Sul palco, tra gli altri, saliranno Mariano Equizzi, giovane autore italiano di fantascienza, John Coven storyboard artist del film X-MEN, Maurizio Nichetti e Massimo Germoglio che presenteranno le prime immagini di HONOLULU BABY e dulcis in fundo, domenica 21 gennaio alle 20.30, Osvaldo Cavandoli, in arte Cava, ospite della manifestazione insieme alla sua dispettosa e indimenticabile LINEA. 

la linea

Con l'arrivo di anteprime eccezionali come LA TIGRE E IL DRAGONE, le arti marziali viste con particolare raffinatezza dal geniale regista taiwanese Ang Lee e in particolare con TIME AND TIDE di Tsui Hark, già vincitore del FFF Digital Award alla 57° mostra di Venezia, prende il via anche l'attesissima SPACE ANIME 2001, viaggio nel mondo animato della migliore tradizione nipponica con gli intramontabili Capitan FuturoCowboy Bebop e Capitan Harlock.

capitan harlock

Dall'alfa all'omega, tutto il vocabolario del cinema animato risolto nelle matite e nei mouse dei nuovi geni della settima arte. Lo scontro tra i grandi titani, comprese le case di produzione a livello internazionale, si deciderà dunque dal 19 al 23 gennaio, quando anche il pubblico da casa collegandosi al sitowww.goldpixel.com, fino al 18 gennaio potrà indicare tra i film nominati le loro preferenze e favorire in questo modo l'assegnazione del premio GOLD PIXEL, ovvero gli "oscar del digitale". Durante la consegna, in chiusura di manifestazione, saranno presentati in anteprima nazionale, alcuni trailer dei più spettacolari film della prossima stagione. Tanto per citarni alcuni A.I. di Spielberg, LA MUMMIA 2 e ATLANTIS, prossimo fiore all'occhiello della Disney. 
Buona Visione!

 

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KINEMATRIX, 23 gennaio 2001

FFF - LE CONCLUSIONI

X-MEN (il film più premiato)

 


servizio di
Sandra SALVATO
 

Bologna ha salutato il Future Film Festival. Dopo una ricognizione durata cinque giorni (dal 19 al 23) sul pianeta delle nuove tecnologie del cinema d'animazione, l'équipe felsinea, in arte Andrea Romeo e Giulietta Fara, si lascia alle spalle un'ondata astrale di reazioni positive e plausi da parte di tutto il pubblico. 
Trasportati in questa full immersion fatta d'incontri, proiezioni e festeggiamenti come affacciati dall'oblò di uno shuttle in partenza, siamo rimasti stupiti di fronte alla galassia di novità made in Italy, e non solo. Il viaggio è iniziato il 19 insieme a Bruno Bozzetto, faro dell'animazione sul Web. Con la prima puntata della serie TONY E MARIA, prodotta in via eccezionale dal FFF, si fa sempre più avanti la parabola della funzionalità ipertestuale del mondo on line, adesso qualitativamente fedele depositario, ad imperitura memoria, del cinema d'animazione. I protagonisti bozzettiani hanno la forma e il diametro di una moneta, segno di una costruzione prospettica che fissa lo sguardo dall'alto verso il basso. Le simpatiche celluline in movimento, riconoscibili nel genere (maschile e femminile) per colore (i classici rosa e celeste) hanno un "giro" di vita lungo circa un minuto e mezzo, tempo sufficiente per incollare lo spettatore allo schermo e coinvolgerlo in satiriche avventure. 

 

il FUTURE VILLAGE


Per la serie "nippon connection" e decisamente controcorrente, come suggerisce la traduzione dal titolo inglese TIME AND TIDE, il film dell'action master Tsui Hark, vincitore del FFF Digital Award. Dietro lo psichedelico susseguirsi di pirotecniche azioni da kung-fu, la lettura non poco frenetica di un rapporto di amicizia, destinato a dirci un po' più di niente sulla psicologia dei personaggi e al contrario tutto sul mondo in esterno. Ma il vero e proprio bombardamento nipponico arriva con la sezione Space Anime 2001, volta a recuperare il passato del futuro con la proiezione di cartoni animati della migliore tradizione manga-ka. Le sembianze robotiche dei vecchi (parliamo di filmati degli anni settanta) paladini dell'universo, portano la firma e il tratto di un grande, Leiji Matsumoto. Così, abbiamo fatto la fila per CAPITAN HARLOCK, abbiamo cantato in un improbabile giapponese (!) sulle sigle di TEKKAMAN fino a combattere da seduti la guerra contro l'armata malvagia di Valdaster; infine ci siamo trasformati in un componente di STARZINGER per difendere la principessa Aurora. Confinati nel ghetto degli incompresi - sigh! - non ci è rimasto che bussare alla porta dei nostri vicini di casa: gli YAMADAS. Qui niente sciabole o alabarde spaziali, solo il sospetto che questi giapponesi si sentano un tantino oppressi dal modello di vita occidentale.

Isao Takahata, orizzonte creativo della GHIBLI, ha conglobato in 3d le frustrazioni quotidiane di almeno due generazioni di uomini con gli occhi a mandorla. Altro che samurai e filosofie zen, la faida quotidiana si combatte in nome della famiglia (tormentone politicamente correct nel catotonico - anche per i bambini - LILLY E IL VAGABONDO 2 della Disney) e a suon di piatti per il sushi. Che le nuove armi della cosiddetta "World War Toon", cominciata ufficialmente negli Usa qualche anno fa tra le major dell'animazione, fossero figlie delle insediate evoluzioni tecnologiche lo sapevamo già. Quello che non sapevamo è che lo scacco matto era già stato giocato dall'altra parte del mondo e aveva vinto di fatto sul mercato. A questo proposito un gioiello di raffinatezza creativa scovato in programma è JIN-ROH, screening di un futuribile underground metropolitano che si tinge di rosso come in un real movie - la differenza è poca - fanta orrorifico. 
Il mondo quindi fa paura, soprattutto all'esterno. La razionalizzazione delle fobie, in specie quella da spazi all'aperto, diviene messianico lungometraggio dal titolo TOMMASO È INNAMORATO del belga Pierre-Paul Renders. Chi è Tommaso non è dato sapere ma della sua realtà virtuale e cibernetica abbiamo compreso ogni singolo frame. 

toy story 2

Le proposte del FFF, si sono vestite anche di un intento accademico. L'incontro con John Coven, lo storyboard artist di X-MEN e MILLION DOLLAR HOTEL è servito a farci sentire partecipi dei backstage più importanti e a carpirne i segreti…nel limite delle nostre mani felici! (N.d.R: l'arte del disegno). Gli incontri ravvicinati del terzo e primo tipo hanno trovato il loro naturale e aspettato distacco nella giornata del 23. E così, dopo la lunga notte degli Oscar, la lunga notte dei Gold Pixel. La corsa all'oro digitale è stata vinta quest' anno per la prima volta da TOY STORY 2 per il miglior film d'animazione digitale, da FANTASIA 2000 per i migliori effetti, da MISSION IMPOSSIBLE 2 per la migliore scena digitale. Super fortunato X-MEN che con la doppietta di premi per i migliori titoli di testa ed effetti speciali per un film live, si porta via il sacco più ghiotto dell'intera manifestazione.

fantasia 2000

THE CELL si aggiudica il Pixel per il più riuscito ambiente digitale. E i SIMPSONS? Matt Groening sarà felice di sapere che i nostri doppiatori hanno avuto la meglio. Un premio speciale anche a FUTURAMA e FINAL FANTASY 8, video game ad alta risoluzione grafica digitalizzata. 
Gli insonni, o semplicemente chi di cinema non ne ha mai abbastanza, si sono regalati anche la visione del nuovissimo LA TIGRE E IL DRAGONE di Ang Lee e la compagnia dei FANTASIMPSONS. Noi ci siamo fermati prima. Il giorno dopo era lavorativo…. 
 


FFF home

 

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KINEMATRIX, NAPOLI, 2001

 


LO SCHERMO DEI DIRITTI
Napoli come Amnesty contro le torture. 
Dal 5 al 9 marzo una rassegna cinematografica 
sulla pena di morte


servizio di
Sandra SALVATO

A seguito del rondò di denunce e sottoscrizioni per l'approvazione della moratoria sull'esecuzione della pena di morte, per la quale con perseveranza si sono battute fino ad oggi associazioni come Nessuno Tocchi Caino ed Amnesty International, Napoli si è candidata quale sede per un ulteriore dibattito. Teatro urbano alfabetizzato dal folklore popolare, crogiuolo di etnie e culture divenute grottesca finestra sul quotidiano impastato di samba e mafia nei film della Torre (TANO DA MORIRE e SUD SIDE STORY), lo scorso 2 e 3 marzo 2001, questo simbolico ombelico del meridione, ha scelto il Maschio Angioino quale elegante e suadente ingegno architettonico (ci accoglie all'entrata la scultura di Mimmo Paladino) per ospitarvi un convegno organizzato da Amnesty International e dalla Camera Penale di Napoli sulle torture e l'esecuzione della pena capitale. Il rapporto sinallagmatico tra fatto socialmente rilevante ed espressione artistica è parso evidente anche all'Assessore alla Cultura del Comune partenopeo. Così, la Sezione Italiana di A.I (non scordiamoci le decine di realtà italiane e internazionali che coadiuvano la prima nella difesa dei diritti umani), in collaborazione con il Nuovo Teatro Nuovo di Napoli del circuito dei Teatri Uniti, ha proposto una rassegna cinematografica in cinque giornate (dal 5 al 9 marzo 2001) intitolata "LO SCHERMO DEI DIRITTI" che, attraverso la proposta di note pellicole tutte collegabili alla tematica dei diritti umani e alla loro tutela, ha condotto lo spettatore ad una riflessione critica che fosse al contempo fruizione del manifesto del cinema d'autore. 
La copiosa eredità in celluloide sul tema, per altro firmata da grandi cineasti italiani e stranieri, ha imposto ai curatori della rassegna una scelta tutt'altro che facile. Tentando di offrire uno sguardo che andasse al di là di un'apologia passiva sulle persecuzioni e la pena di morte propria del cinema documentaristico, essi hanno puntato la cinepresa sull'eccezionalità di equilibrismi narrativi e stilistici che talora lasciano il posto all'ambiguità (LA MORTE E LA FANCIULLA, R. Polanski), talora alla crudele rappresentazione della realtà (PORTE APERTE, G. Amelio). L'atto di lasciar trapelare un'idea forte di cinema e di contenuto sembra dunque risultata propedeutica alla scelta. Non è il cinema mai visto, ma il cinema che non si vede mai abbastanza. 
Ha aperto questa edizione unica della rassegna che si è svolta presso il Teatro Nuovo di Martone, Sepe e Servillo, KAPÒ di Gillo Pontecorvo. Sentimentalismo e crudeltà per una pellicola che a suo tempo, parliamo degli anni sessanta, scatenò le autorevoli penne della critica di settore. Arrivato da Roma il giorno stesso per introdurne la visione, il regista corre in soccorso dei ricordi sia personali che storici e strega il pubblico presente. L'indomani, secondo la formula "un film al giorno", lo stesso pubblico è scivolato sul gesto emotivo e partecipato di Michal Apted in CUORE DI TUONO. La pellicola, coprodotta da Robert De Niro, s'iscrive nel filone filoindiano degli anni 90, alimentato tra l'altro dal successo di BALLA COI LUPI. Ancora avanti con L'ODIO di M.Kassovitz, che all'ultimo minuto prende le veci - del fuoriuscito - all'improvviso e misteriosamente dalle logiche giustizialiste del mercato - film di Polanski (v.sopra). Quindi, abbiamo ritrovato nell'ordine ORIZZONTI DI GLORIA del geniale Kubrick e PORTE APERTE di Gianni Amelio cui è spettato calare il sipario sull'intero ciclo. Questa volta l'ospite in chiusura si chiama Renato Carpentieri, oggi come ieri carismatica presenza nella lunga veglia teatrale degli ultimi trent'anni. A lui l'amicizia e la memoria di un attore che avremmo voluto fosse amico di tutti, Gian Maria Volontè. 
Inutile dire che la lista poteva allungarsi all'infinito. Tra l'altro basta girarsi indietro di poco per notare come questo genere cinematografico possa divenire rituale appuntamento festivaliero ma di proverbiale importanza. Correva la 17° edizione della rassegna torinese. Vinse un film indiano. S'intitolava MARANA SIMHASANAM, ossia "Trono di morte", di nuovo ossia la sedia elettrica per un contadino sorpreso a rubare per fame una noce di cocco…

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KINEMATRIX, LOCARNO 2001

   

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PORTICI, 2000